A seguito del propagarsi di un virus oscuro e letale, Minas viene rinchiuso nella villa di famiglia e costretto a un'estenuante quarantena su ordine di una misteriosa e "Suprema Autorità". Lo stesso luogo dove, in un'altra epoca, la madre Lionelle, il nonno e la custode si erano rifugiati per scampare da un'epidemia dilagante. Chiuso nella villa, Minas viene travolto dai ricordi: come in un flashback egli rievoca, attraverso dodici lettere della madre rinvenute accidentalmente, episodi della sua vita e della famiglia, nonché le malvagità commesse. Uomo freddo, calcolatore e dedito a vizi inconfessabili si è macchiato di misfatti e inganni. Dal regno dei morti e da un miracolo di San Minas tanto incredibile quanto insperato, troverà la strada per pentirsi e rinnovare il suo cuore. Scoprirà il senso autentico della sua esistenza, riflettendo sul significato delle coincidenze che si verificano nella vita.